
Il caso, presentato da uno scrittore alla Procura di Milano, risale al famoso assedio della capitale bosniaca tra il 1992 e il 1996, durante la sanguinosa guerra nell’ex Jugoslavia.
Milano, 13 novembre 2025. La Procura di Milano ha aperto all’inizio di novembre un’indagine su presunte “vacanze di caccia all’uomo” nella Sarajevo assediata durante la guerra di Bosnia (1992–1995), dopo denunce secondo cui cittadini — tra cui italiani — avrebbero pagato per sparare ai civili; nelle testimonianze e nei documenti circolanti si afferma inoltre che colpire i bambini avesse un prezzo più alto. (Il Fatto Quotidiano +1)
L’inchiesta, riportata da vari media italiani, nasce da una denuncia presentata dal giornalista e scrittore Ezio Gavazzeni ed è stata assegnata al pubblico ministero Alessandro Gobbis. I fatti indagati risalgono agli anni dell’assedio di Sarajevo, quando — secondo i sospetti — gruppi armati avrebbero facilitato l’arrivo di turisti armati disposti a pagare per partecipare a sparatorie contro la popolazione civile. (Il Fatto Quotidiano +1)
Gli articoli che hanno riacceso il caso parlano di somme “ingenti” versate dai clienti: alcuni rapporti citano tariffe equivalenti a decine di migliaia di euro per fine settimana, e menzionano importi ancora più alti quando le vittime erano minorenni. Fonti giornalistiche sostengono che l’indagine miri a chiarire se ci furono complicità e chi facilitò questi viaggi e le postazioni di tiro. (Israel Hayom +1)
Finora l’indagine è in fase preliminare e, secondo le note, non sono state diffuse notizie di arresti di massa né di imputazioni formali nei confronti di persone identificate pubblicamente; la causa, per la sua gravità, potrebbe comportare accuse di omicidio aggravato per crudeltà e motivi abietti. I magistrati lavorano su documenti storici, testimonianze e archivi che collegano movimenti di persone e pagamenti di quegli anni. (Il Fatto Quotidiano +1)
Di fronte alla gravità delle accuse, organizzazioni per la memoria storica e vittime della guerra in Bosnia hanno chiesto che la giustizia indaghi con rigore per stabilire le responsabilità. Le autorità italiane e bosniache dovranno coordinare l’esame delle prove e l’eventuale cooperazione giudiziaria internazionale se emergeranno indizi solidi.
Ciò che si sa finora
La Procura di Milano ha aperto un’indagine su presunti “safari umani” durante l’assedio di Sarajevo (1992–1996), nei quali alcuni italiani avrebbero pagato per sparare ai civili. (The Guardian, El País English, ANSA.it)
Le denunce parlano di pagamenti compresi tra circa 80.000 e 100.000 euro per partecipare a questi presunti viaggi, e che “sparare ai bambini costava di più”. (Tirana Post, El País English, Veritas News)
Si parla di “persone facoltose, appassionate di armi, legate a circoli di estrema destra” che avrebbero organizzato o preso parte a tali attività. (India Today)
Le città del Nord Italia, come Trieste e Torino, vengono menzionate come punti di partenza o di collegamento. (El País English)
Dalle fonti non risulta con certezza che si trattasse esattamente di cinque super-miliardari, né sono stati resi pubblici i loro nomi o confermate imputazioni formali che li identifichino con tale profilo.

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