È cominciata la Terza Guerra Mondiale?

“Non so con quali armi si combatterà la Terza Guerra Mondiale, ma nella Quarta si combatterà con bastoni e pietre.”
—Albert Einstein, Liberal Judaism, 1949.

Introduzione

Il 21 giugno 2025, su ordine diretto di Donald Trump, gli Stati Uniti hanno bombardato tre impianti nucleari in Iran: Fordow, Natanz e Isfahan. Secondo fonti ufficiali, sono stati “completamente distrutti”. Tra essi, anche la centrale sotterranea di Fordow, una delle più protette al mondo. L’operazione è stata presentata come un atto preventivo per fermare il programma nucleare iraniano e “salvare la pace”. Ma la verità è un’altra: gli Stati Uniti hanno deciso di entrare in guerra. Da soli. E per primi.

Fino a quel momento, il conflitto era circoscritto alla regione. Ora, tutto cambia. Chi era spettatore è diventato protagonista. La guerra è salita di livello: è diventata globale.

Israele, Iran, Stati Uniti: la miccia è accesa

Israele ha accolto l’azione americana come una vittoria politica e strategica. Ha rafforzato i propri attacchi su Gaza e sulle milizie filo-iraniane in Libano e Siria. Dall’altra parte, Teheran ha reagito con rabbia, minacciando una risposta dura “in tempi e luoghi scelti da noi”. La tensione è massima, i cieli del Medio Oriente sono pieni di droni e missili.

Il fatto che gli Stati Uniti abbiano agito senza mandato internazionale e senza essere stati attaccati, ha spaccato l’opinione pubblica globale. Francia, Germania e Italia hanno condannato l’uso unilaterale della forza. Cina e Russia parlano apertamente di “aggressione” e chiedono una risposta dell’ONU.

E l’Italia? Presa in mezzo, come sempre

Il governo Meloni ha espresso “preoccupazione” e ha ribadito l’alleanza con Washington, ma ha evitato qualsiasi riferimento a un coinvolgimento diretto. Il ministro della Difesa ha dichiarato che l’Italia non parteciperà a una guerra contro l’Iran, nemmeno in supporto agli Stati Uniti. Ma la realtà è più complessa.

Meloni è stretta tra due pressioni: quella della NATO, che chiede fedeltà militare, e quella del popolo italiano, che non vuole saperne di nuove guerre. Le piazze iniziano a riempirsi. La gente ricorda. E non dimentica le bugie del passato: dall’Iraq alla Libia.

In più, l’Italia è economicamente vulnerabile. Lo Stretto di Hormuz, passaggio obbligato per il 20% del petrolio mondiale, è nelle mani di Teheran. Se venisse chiuso —come già minacciato—, l’Europa entrerebbe in una crisi energetica brutale, simile a quella del 1973, quando gli arabi alzarono il prezzo del petrolio per punire l’Occidente filo-israeliano.

Conclusione provvisoria

La domanda non è più se ci sarà una guerra. La guerra è già cominciata. La vera domanda è: quanto si allargherà? Quanti paesi verranno trascinati dentro? Quanti popoli pagheranno per decisioni prese da pochi uomini con la testa calda?

In Argentina, come in Italia, c’è una coscienza storica che resiste alla logica del massacro. Ma oggi le classi dirigenti sembrano obbedire più a Washington che al proprio popolo. Questo è il vero pericolo. Perché una guerra mondiale non comincia con una bomba. Comincia con il silenzio dei popoli e la complicità dei governi.

Fermiamoci finché siamo in tempo.

Fernando Chinellato

Fernando Chinellato
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Profesor de música y estudiante de Filosofía. Creador de La Redada Diario.

One thought on “È cominciata la Terza Guerra Mondiale?

  1. Felicitaciones profesor a veces se necesitan personas que ven más allá de las mentiras encubiertas , y que solo luchan a través de las letras, mostrarle al mundo, los negociados que se tejen por algunos poderosos que buscan el enriquecimiento a través del hambre y la destrucción, sin importarle el sufrimiento , ni Calidad de los habitantes del Pueblo. Dios lo bendiga cuántas personas cómo Usted con ese coraje y clarividencia , necesita este mundo 🌎

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